lunedì 4 aprile 2011

Elezioni a Paterno: via la fatalità ed il clientelismo, dentro la programmazione

Quale candidato Sindaco dobbiamo votare fra qualche settimana a Paterno? Sembra un rompicapo: i simpatici qualunquisti forse sostituirebbero volentieri la tornata elettorale con il ben più sfizioso gioco della torre, così da buttare tutti di sotto per non scontentare nessuno. Sarebbe un bel passatempo a metà strada tra ozio quotidiano e sollazzo, ma non sarebbe utile al ragionamento politico. Di sicuro non possiamo nemmeno semplificarlo, il ragionamento, con la scusa che Paterno sia piccola e che, in fondo, "in realtà così micro chi governa governa, tanto è uguale!” . Perchè non è uguale proprio per nulla: uno, perché le persone sono portatrici sane di idee e scelte politiche diverse, anche innovative, benchè a volte possano coincidere su pochi o tanti aspetti. In soldoni un governo di centrodestra non è mai uguale ad un governo di centrosinistra: chi dice il contrario o è un pressappochista oppure detiene un tornaconto valido per ogni stagione; due, perchè le scelte politiche orientano, nel bene e nel male, la vita di ciascuna/o di noi, ed è perciò vitale informarsi su programmi, prospettive, strategie, cercando di fiutare la fuffa del “tirare a campare” senza un piano o, peggio ancora, dei piani dell'ultimo momento: la Politica non è un DopoLavoro!; tre, il “tanto è uguale” alimenta il clientelismo, che sospende la “battaglia delle idee” a favore dei ducetti del territorio. dai quali, inevitabilmente, una buona fetta di disperate/i finisce per dipendere. Eppure, fermo restando tutte queste cose, ne è vera pure un'altra: in Italia scegliere una/un Sindaca/o o una Lista che sostenga questo piuttosto di quell'altro non è mai stato facile. C'entra anche il miscuglio di interessi ideali e personali, collettivi, familiari e familistici, amicizie più o meno interessate, aspirazioni etiche, rancori, spinte ideali e spintarelle reali, speranze per cambiamenti di testa o per collocamenti di panza, che è sabbia nel cemento dell'Unità d'Italia, l'opportunismo degli ideali. Il traffico di aspiranti consigliere/i che transumano da una listarella politica ad una listaruola civica e viceversa fa il resto, aggiungendo confusione a confusione: perfino i Santi del calendario debbono arrendersi al cospetto di tanta folla, e finiscono buoni buoni, almeno loro, in minoranza. Eppure ci deve essere un modo per orientarci tutte/i nelle scelte: altrimenti tutto è pena, noia, desolazione, destino, fatalità. Sarebbe già un buon inizio, ad esempio, che si pretenda da noi stesse/i la convinzione fondata che cambiare il paese, Paterno, ribaltarlo di fatto, è possibile! Che non si tratti di un'utopia né che sia necessario affidarsi ad eroi, saltinbanco che promettono l'infinito, o a pericolosi bolscevichi è presto detto. Altrove, con umiltà, questo discorso è stato già affrontato ed in parte vinto: si tratta dell'Associazione dei Comuni Virtuosi – hanno un portale tutto da scoprire, www.comunivirtuosi.org – di cui ha parlato ieri la bella trasmissione “Report” di Milena Gabanelli. Si tratta di un insieme di Comuni che hanno detto alcuni NO e molti SI'. Hanno detto NO allo sfruttamento selvaggio del territorio, NO all'inquinamento, NO allo spossessamento dei beni comuni; hanno detto SI all'uomo e alla donna come centro del progresso, SI alla protezione dei beni comuni dall'assalto dei privati, SI a politiche di risparmio ed ottimizzazione energetica e della mobilità. A Paterno dovremmo pretendere una Lista che voglia agire tutto questo, e per la quale sia normale adottare uno Statuto di questo tipo: "I Comuni che aderiscono all’Associazione ritengono che intervenire a difesa dell’ambiente e migliorare la qualità della vita, e tutelare  i Beni Comuni, intesi come beni naturali e relazionali indisponibili che  appartengono all’umanità, sia possibile e tale opportunità la vogliono vivere concretamente non più come uno slogan, consapevoli che la sfida di oggi è rappresentata dal passaggio dalla enunciazione di principi alla prassi quotidiana.Le finalità statutarie riguardano in particolare l’impegno a:
- aspirare ad una ottimale gestione del territorio, all’insegna del principio ispiratore del “no consumo di suolo” (Opzione cementificazione zero, recupero e riqualificazione aree dismesse, progettazione e programmazione del territorio partecipata, bioedilizia, etc.);
- ridurre l’impronta ecologica della macchina comunale attraverso misure ed interventi concreti ed efficienti (efficienza energetica, acquisti verdi, mense biologiche, etc.);
 - ridurre l’inquinamento atmosferico promuovendo politiche e progetti concreti di mobilità sostenibile (car-sharing, bike-sharing, car-pooling, trasporto pubblico integrato, piedibus, scelta di carburanti alternativi al petrolio e meno inquinanti, nel rispetto delle produzioni agricole locali, volta al soddisfacimento dei fabbisogni alimentari delle proprie comunità e della biodiversità, etc.); 
- promuovere una corretta gestione dei rifiuti, visti non più come un problema ma come risorsa, attraverso la raccolta differenziata “porta a porta” e l’attivazione di progetti concreti tesi alla riduzione della produzione dei rifiuti (progetti per la riduzione dei rifiuti e riuso, etc), in una politica che aspira al traguardo “rifiuti zero”;
 - incentivare nuovi stili di vita negli Enti locali e nelle loro comunità, attraverso politiche e progettazioni atte a stimolare nella cittadinanza scelte quotidiane sobrie e sostenibili (autoproduzione, filiera corta, cibo biologico e di stagione, sostegno alla costituzione di gruppi di acquisto, turismo ed ospitalità sostenibili, promozione della cultura della pace, cooperazione e solidarietà, “disimballo” dei territori, diffusione commercio equo e solidale, banche del tempo, autoproduzione, finanza etica, etc), favorendo il più possibile l’autoproduzione di beni e lo scambio di “servizi”, sottraendoli al mercato per una società della sobrietà ispirata ai temi della de-crescita." [¹] e votarla! E' chiedere troppo? Secondo l'Associazione dei Comuni Virtuosi è il minimo indispensabile per una vita sana in paesi rinsaviti. Magari presto anche Paterno potrebbe farne parte.
Francesco Fumarola

[¹] dall'art. 4 dello Statuto dell'Associazione dei Comuni Virtuosi

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