Torniamo oggi sul tema – al quale penso i fruitori di questo piccolo spazio di dibattito si staranno abituando – relativo alla formazione ed all'incontro delle tante modalità con cui Cultura e Conoscenza si esprimono. Lo spunto ci viene dato dalla III settimana internazionale della Ricerca che, per la gran parte, si svolgerà prossimamente in Basilicata ( e sotto si riporta un articolo a riguardo del “Corriere della Basilicata” ). Ma il professor Maldonato, tra i maggiori organizzatori del meritorio meeting, nell' elencare l' “arcipelago dei saperi” - composto dalle “isole” di Campania, Puglia, Molise, Basilicata – stranamente dimentica di citare la Calabria preferendovi un ben più strutturato Lazio. E', a tutti gli effetti, un grossolano errore. Il “distretto delle conoscenze” che abbiamo in mente – polo d'avanguardia pubblico in tutti i campi del sapere, antitetico all'avvelenamento nero e alla spoliazione di risorse umane cui veniamo nostro malgrado condannati - si può senz'altro cogliere in nuce nelle dichiarazioni di Maldonato ma non può assolutamente prescindere dai contributi intersettoriali che devono venire anche da un fondamentale pezzo di Magna Grecia che si chiama Calabria.
--------
Il Mezzogiorno? Un arcipelago di saperi: Così si confrontano scienziati e umanisti. La terza settimana della ricerca una pattuglia di studiosi tra Napoli, Bari, Potenza, Cassino, Campobasso
E se il Mezzogiorno d’Italia fosse un arcipelago? Mauro Maldonato lo chiama «l’arcipelago dei Saperi», e indica sulla mappa le cinque «isole» che lo compongono: la Campania, la Basilicata, la Puglia, il Molise e (licenza geografica) il Lazio.
La mappa è la copertina del programma della III settimana internazionale della ricerca, e le «isole » segnalano le sedi presso le quali da domani al 3 ottobre si dipanerà l’evento. L’Istituto italiano per gli studi filosofici a Napoli, l’Università del Molise a Campobasso, l’Università di Bari, l’Auditorium del Conservatorio «Duni» di Matera, l’Università della Basilicata a Potenza e l’Università di Cassino sono infatti i «luoghi» che Maldonato, docente di psicologia generale presso l’ateneo lucano e visiting professor presso la Pontificia Universidade Católica de São Paulo e la Duke University del North Carolina, ha scelto per ospitare questo confronto a più voci e a più culture su «La natura e la storia» di cui è coordinatore scientifico assieme a Ricardo Pietrobon: non un mastodontico quanto effimero festival della scienza o della filosofia come quelli che si celebrano da tempo in alcune città italiane del Nord, ma un’occasione «permanente» per superare concretamente la separatezza fra la cultura scientifica e quella umanistica, «spingendo i saperi disciplinari a spezzare il filo spinato che impedisce loro di comunicare» nella convinzione che sia necessario uscire dall’intransigenza di settore «per andare verso una 'conoscenza radicale'».
Come un moderno Ulisse alla ricerca erratica di un sapere che non si affidi supinamente alla tecnologia o agli specialismi, il programma messo a punto da Maldonato spazia dalle neuroscienze al diritto, dalla politica alla bioetica, dal cervello alla mente: ricercatori e studiosi di differenti discipline si confrontano dunque in incontri, dibattiti, tavole rotonde, workshop e presentazioni di libri sui temi più dibattuti della ricerca contemporanea. Si comincia domani con ben cinque appuntamenti: due simposii a Napoli, all’Istituto di Palazzo Serra di Cassano, il primo intitolato «Dal neurone al pensiero. Processi cerebrali e stati mentali» in cui si misureranno scienziati come Alberto Oliverio, Edoardo Boncinelli, Piergiorgio Strata, Pietro Calissano e Giovanni Berlucchi, e il secondo dedicato a «Il presente e il futuro delle neuroscienze »; contemporaneamente, un seminario a Campobasso («Le pratiche del corpo fra natura e cultura»), una tavola rotonda a Bari nella Sala degli Affreschi dell’Università («L’enigma della coscienza e il potere della parola») e una a Matera («La sfida della complessità nell’organizzazione sanitaria»).
Nei giorni seguenti le attività si concentreranno soprattutto in Basilicata: tra i molti incontri in programma a Matera vanno segnalati quello di martedì sul tema «Per un pensiero della complessità» tra Maldonato ed Edgar Morin, il sociologo francese padre del «pensiero della complessità», e quello «Sulla natura della coscienza» (giovedì 1˚ottobre) tra lo stesso Maldonato e Owen Flanagan, filosofo e neurobiologo della Duke University. Mercoledì 30 al Dipartimento di Studi europei e mediterranei di Caserta simposio su «Pratiche, risorse e norme per lo sviluppo sostenibile con gli interventi di Anna Giannetti, Rosanna Cioffi, Maddelena Zinzi e Raffaele Lauria coordinati da Annamaria Rufino. Il venerdì successivo, sempre a Matera, verrà proiettato in anteprima europea «Gregory Bateson Documentary: «Join The Evolution», il film che la figlia Nora ha dedicato al grande antropologo e studioso di cibernetica britannico autore di testi fondamentali come «Verso un’ecologia della mente» e «Mente e Natura».
Conclusione sabato 3 ottobre a Matera con il simposio «La fine delle certezze e il reincantamento della natura» e la presentazione del libro «Una e molteplice. Ripensare l’Europa» (Tropea) in cui gli autori Gianluca Bocchi e Mauro Ceruti discuteranno con Aurelio Musi, Gianpaolo D’Andrea, Oscar Nicolaus e Giuseppe Biscaglia. Ma la Terza Settimana della Ricerca (che proporrà anche recital, osservazioni astronomiche e concerti: attesissimo quello della jazzista Kitty Margolis) avrà un’appendice a Potenza il 14 ottobre: quando nel Teatro Stabile cittadino verrà assegnato il premio per la scienza «Città di Potenza » a Mario Maj, il napoletano presidente della Società mondiale di psichiatria. «Il giusto coronamento di un’iniziativa che vuole anche essere un invito a sconfiggere lo 'sconfittismo' meridionale, quella 'sindrome dello scuorno' che spinge chi è nato al Sud a doversi sempre in qualche modo accreditare verso gli interlocutori del Nord », conclude Mauro Maldonato: «Questo che rappresentiamo è invece un Mezzogiorno orgoglioso di quello che fa anche in campo scientifico, e la giornata del 30 settembre in cui su 'Complessità tra natura e storia' saranno protagonisti con le loro relazioni i dottorandi dei nostri atenei costiturà un segnale di grande ottimismo: presto nuove eccellenze nasceranno, e prima o poi nell’Arcipelago dei Saperi affioreranno nuove isole oggi sommerse e inesplorate ».
Antonio Fiore, "Il Corriere del Mezzogiorno"
fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/arte_e_cultura/2009/28-settembre-2009/mezzogiorno-arcipelago-saperi-cosi-si-confrontano-scienziati-umanisti--1601816949865.shtml
Nessun commento:
Posta un commento