lunedì 28 settembre 2009

Sul "Distretto delle Conoscenze" e dell' "Arcipelago dei saperi"

Torniamo oggi sul tema – al quale penso i fruitori di questo piccolo spazio di dibattito si staranno abituando – relativo alla formazione ed all'incontro delle tante modalità con cui Cultura e Conoscenza si esprimono. Lo spunto ci viene dato dalla III settimana internazionale della Ricerca che, per la gran parte, si svolgerà prossimamente in Basilicata ( e sotto si riporta un articolo a riguardo del “Corriere della Basilicata” ). Ma il professor Maldonato, tra i maggiori organizzatori del meritorio meeting, nell' elencare l' “arcipelago dei saperi” - composto dalle “isole” di Campania, Puglia, Molise, Basilicata – stranamente dimentica di citare la Calabria preferendovi un ben più strutturato Lazio. E', a tutti gli effetti, un grossolano errore. Il “distretto delle conoscenze” che abbiamo in mente – polo d'avanguardia pubblico in tutti i campi del sapere, antitetico all'avvelenamento nero e alla spoliazione di risorse umane cui veniamo nostro malgrado condannati - si può senz'altro cogliere in nuce nelle dichiarazioni di Maldonato ma non può assolutamente prescindere dai contributi intersettoriali che devono venire anche da un fondamentale pezzo di Magna Grecia che si chiama Calabria.
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Il Mezzogiorno? Un arcipelago di saperi: Così si confrontano scienziati e umanisti. La terza settimana della ricerca una pattuglia di studiosi tra Napoli, Bari, Potenza, Cassino, Campobasso

E se il Mezzogiorno d’Italia fos­se un arcipelago? Mauro Mal­donato lo chiama «l’arcipela­go dei Saperi», e indica sulla mappa le cinque «isole» che lo com­pongono: la Campania, la Basilicata, la Puglia, il Molise e (licenza geografi­ca) il Lazio.

La mappa è la copertina del programma della III settimana in­ternazionale della ricerca, e le «iso­le » segnalano le sedi presso le quali da domani al 3 ottobre si dipanerà l’evento. L’Istituto italiano per gli stu­di filosofici a Napoli, l’Università del Molise a Campobasso, l’Università di Bari, l’Auditorium del Conservatorio «Duni» di Matera, l’Università della Basilicata a Potenza e l’Università di Cassino sono infatti i «luoghi» che Maldonato, docente di psicologia ge­nerale presso l’ateneo lucano e visi­ting professor presso la Pontificia Universidade Católica de São Paulo e la Duke University del North Caroli­na, ha scelto per ospitare questo con­fronto a più voci e a più culture su «La natura e la storia» di cui è coordi­natore scientifico assieme a Ricardo Pietrobon: non un mastodontico quanto effimero festival della scienza o della filosofia come quelli che si ce­lebrano da tempo in alcune città ita­liane del Nord, ma un’occasione «per­manente» per superare concretamen­te la separatezza fra la cultura scienti­fica e quella umanistica, «spingendo i saperi disciplinari a spezzare il filo spinato che impedisce loro di comu­nicare» nella convinzione che sia ne­cessario uscire dall’intransigenza di settore «per andare verso una 'cono­scenza radicale'».

Come un moderno Ulisse alla ricer­ca erratica di un sapere che non si af­fidi supinamente alla tecnologia o agli specialismi, il programma messo a punto da Maldonato spazia dalle neuroscienze al diritto, dalla politica alla bioetica, dal cervello alla mente: ricercatori e studiosi di differenti di­scipline si confrontano dunque in in­contri, dibattiti, tavole rotonde, workshop e presentazioni di libri sui temi più dibattuti della ricerca con­temporanea. Si comincia domani con ben cinque appuntamenti: due simposii a Napoli, all’Istituto di Palaz­zo Serra di Cassano, il primo intitola­to «Dal neurone al pensiero. Processi cerebrali e stati mentali» in cui si mi­sureranno scienziati come Alberto Oliverio, Edoardo Boncinelli, Pier­giorgio Strata, Pietro Calissano e Gio­vanni Berlucchi, e il secondo dedica­to a «Il presente e il futuro delle neu­roscienze »; contemporaneamente, un seminario a Campobasso («Le pra­tiche del corpo fra natura e cultura»), una tavola rotonda a Bari nella Sala degli Affreschi dell’Università («L’enigma della coscienza e il potere della parola») e una a Matera («La sfi­da della complessità nell’organizza­zione sanitaria»).

Nei giorni seguenti le attività si concentreranno soprat­tutto in Basilicata: tra i molti incontri in programma a Matera vanno segna­lati quello di martedì sul tema «Per un pensiero della complessità» tra Maldonato ed Edgar Morin, il sociolo­go francese padre del «pensiero della complessità», e quello «Sulla natura della coscienza» (giovedì 1˚ottobre) tra lo stesso Maldonato e Owen Flana­gan, filosofo e neurobiologo della Duke University. Mercoledì 30 al Di­partimento di Studi europei e medi­terranei di Caserta simposio su «Pra­tiche, risorse e norme per lo sviluppo sostenibile con gli interventi di Anna Giannetti, Rosanna Cioffi, Maddele­na Zinzi e Raffaele Lauria coordinati da Annamaria Rufino. Il venerdì suc­cessivo, sempre a Matera, verrà pro­iettato in anteprima europea «Gre­gory Bateson Documentary: «Join The Evolution», il film che la figlia Nora ha dedicato al grande antropolo­go e studioso di cibernetica britanni­co autore di testi fondamentali come «Verso un’ecologia della mente» e «Mente e Natura».

Conclusione sabato 3 ottobre a Ma­tera con il simposio «La fine delle cer­tezze e il reincantamento della natu­ra» e la presentazione del libro «Una e molteplice. Ripensare l’Europa» (Tropea) in cui gli autori Gianluca Bocchi e Mauro Ceruti discuteranno con Aurelio Musi, Gianpaolo D’An­drea, Oscar Nicolaus e Giuseppe Bi­scaglia. Ma la Terza Settimana della Ricerca (che proporrà anche recital, osservazioni astronomiche e concer­ti: attesissimo quello della jazzista Kit­ty Margolis) avrà un’appendice a Po­tenza il 14 ottobre: quando nel Teatro Stabile cittadino verrà assegnato il premio per la scienza «Città di Poten­za » a Mario Maj, il napoletano presi­dente della Società mondiale di psi­chiatria. «Il giusto coronamento di un’iniziativa che vuole anche essere un invito a sconfiggere lo 'sconfitti­smo' meridionale, quella 'sindrome dello scuorno' che spinge chi è nato al Sud a doversi sempre in qualche modo accreditare verso gli interlocu­tori del Nord », conclude Mauro Mal­donato: «Questo che rappresentiamo è invece un Mezzogiorno orgoglioso di quello che fa anche in campo scientifico, e la giornata del 30 set­tembre in cui su 'Complessità tra na­tura e storia' saranno protagonisti con le loro relazioni i dottorandi dei nostri atenei costiturà un segnale di grande ottimismo: presto nuove ec­cellenze nasceranno, e prima o poi nell’Arcipelago dei Saperi affioreran­no nuove isole oggi sommerse e ine­splorate ».

Antonio Fiore, "Il Corriere del Mezzogiorno"
fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/arte_e_cultura/2009/28-settembre-2009/mezzogiorno-arcipelago-saperi-cosi-si-confrontano-scienziati-umanisti--1601816949865.shtml

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