Fra qualche mese a Paterno si voterà per eleggere la nuova Amministrazione Comunale. Sarà quella attuale ad essere riconfermata oppure no? Ci saranno peones in fuga che faranno pendere l'ago della bilancia per l'uno o l'altro schieramento? Non lo sappiamo ma speriamo di no: non é questa la Politica che vogliamo! Quanti candidati a Sindaco avremo? Non é ancora dato saperlo. E poi: chi vincerà, vincerà perché presenterà alla cittadinanza un programma di gestione e reperimento delle risorse migliore di quello dell'altro oppure ne presenterà uno scadente ma vincerà lo stesso perché l'avversario é troppo frantumato e debole? Sarà presentata una pianificazione a cinque anni (oggi si chiama “programmazione”) oppure saremo costretti a votare le buone intenzioni che si trasformeranno inevitabilmente nel solito “tirare a campare”?
E che cosa significa per la cittadinanza di Paterno gestire bene le risorse a disposizione, pianificare, senza mettere le mani nelle tasche dei soliti cristi: significa continuare a privatizzare, esternalizzare, cementificare per il gusto di cementificare, gabellare, degradare e favorire, oppure vuol dire rilanciare il ruolo della Pubblica Amministrazione come motore dell'occupazione trasparente, non di parte ma di tutte/i ed al servizio di tutte/i?
Significa sostenere le spese sanitarie di chi ha meno introducendo nuovi modelli di sostegno alla persona, sostenere l'istruzione delle bambine e dei bambini, delle studentesse e degli studenti dalle elementari alle superiori, sostenere la formazione universitaria alleggerendo il carico sulle famiglie
che nulla o poco possono spendere, oppure no?
Significa inventare percorsi nuovi per sostenere l'economia locale, i piccoli e piccolissimi esercizi commerciali che stanno chiudendo, favorire il ripopolamento attraverso condizioni di maggiore vantaggio dentro un contesto ambientale protetto, sano, ecocompatibile, dove la raccolta differenziata sia realtà (con certezza della differenziazione dello smaltimento, della sorte del materiale da riciclo e del relativo guadagno comunale), dove il centro storico sia riqualificato, pedonalizzato, ristrutturato, dove ritorni la pietra e sparisca il cemento, dove all'alluminio si preferisca il legno, dove esistano i vigili urbani e la protezione civile faccia la protezione civile solo quando serve veramente (speriamo mai), dove esista un posto pubblico dove poter leggere i giornali, libri, ascoltare musica, costruire eventi, dove in estate non ci sia solo la sagra d'ordinanza ma si creino percorsi culturali di crescita collettiva, di integrazione civile fra quelle tante "genti del mondo" che pure in Val d'Agri ed in Basilicata sono presenti, oppure no?
Le donne e gli uomini di Paterno hanno ancora un paio di mesi per riflettere su queste domande prima di lasciare che il nuovo sindaco metta “le mani sulla città”. Possiamo farcele mettere addosso oppure decidere noi dove il nuovo sindaco dovrà andarle a posare. Qualche mese é un lasso di tempo non troppo lungo ma nemmeno troppo breve. Per chi si immagina Amministrazione ma anche per chi Amministrazione é oggi: sempre che abbia voglia di farne uso!
spero nessuno voti....
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