giovedì 19 novembre 2009

"Ombre lucane": videoinchiesta di RaiNews24 sul petrolio in Val d'Agri


In Basilicata, in Val d'agri, secondo i dati ufficiali in possesso dell'Unmig (l'Unione nazionale per l'energia e le risorse minerarie) nel 2007, sono state estratte 4.366.186 tonnellate di greggio che rappresentano oltre l'80% di quello complessivo estratto in Italia.

Un fiume di greggio che per quantita' si pone al secondo posto in Europa dopo i giacimenti del mare del nord.

L'attivita' estrattiva, inoltre, e' in continua evoluzione dato che l'Eni aprira' altri pozzi in territorio Calvello (Matera) mentre la Total sta ultimando le procedure per l'avvio del progetto estrattivo denominato 'Tempa Rossa'.

Ma chi controlla l'esatto quantitativo di petrolio estratto? Sono in molti a domandarselo da tempo in Basilicata. A porre in modo chiaro questa domanda e' stato in questi giorni [l'articolo di Mario Sanna è del 29 Maggio 2008, ndr] il Senatore Egidio Digilio (Pdl) che ha sollevato il problema della necessità di un controllo rigoroso sull'effettiva estrazione e produzione di petrolio sul quale si applicano le 'royalties' del 7 % a favore della Basilicata.

Un tema scottante (visti i costi attuali del barile) che e' solo uno delle vicende complesse che riguardano questa Regione, attraversata negli ultimi decenni da avvenimenti spesso misteriori rimasti sconosciuti al grande pubblico.

L'inchiesta prova a descrivere queste trame a partire dal recente libro di Don Marcello Cozzi, 'Quando la mafia non esiste ' che, smentendo il luogo comune della Basilicata "isola felice" , ci racconta cosa è accaduto: i nomi, i fatti, le tante vite che si sono spente in agguati, regolamenti di conti, omicidi. E ci parla di un'altra Basilicata, quella dove i mafiosi si interessano di settori criminali importanti. Il giornalista del 'Corriere della sera', Carlo Vulpio, all'interno dell'inchiesta, ci racconta gli spunti investigativi frutto del suo lavoro (condensati nel libro 'Roba nostra) e punta l'attenzione sul sistema meridionale del malaffare, dove i partiti-famiglia sono macchine rodate che spesso cercano di interferire con i fondi nazionali ed europei, con l'assegnazione degli appalti, con le carriere pubbliche, a cominciare da quelle dei magistrati.
Mario Sanna, Rainews24

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