sabato 28 maggio 2011

Il Comitato "Sor Aqua" di Paterno aprela Campagna referendaria contro la privatizzazione del servizio idrico


Il Comitato civico “Sor Aqua” di Paterno inizia ad architettare ed organizzare la propria opera di sensibilizzazione in favore dell’impegno civile per la difesa dell’acqua pubblica. La giornata di domenica sancirà l’inizio di una lunga maratona che si concluderà con la consultazione referendaria. Il programma prevede che si parta in bicicletta, alle ore 16, da Piazza Isabella Morra per raggiungere le sorgenti dell’Aggia, presidio simbolico di un Comitato che, nel tempo, ha saputo assumere sempre più i connotati di sentinella del territorio. Alle ore 18 il profano si sposa con il sacro, per il tramite della celebrazione di una Santa Messa. Il rientro in piazza è previsto per le ore 19.30 dove, a distanza di un’ora, si terrà il comizio di apertura della Campagna referendaria. Il giusto connubio, quindi, tra impegno civile, spiritualità, attaccamento al territorio, alle proprie risorse ed alle proprie peculiarità paesaggistiche, per lanciare un messaggio che ha il sapore della sfida. “Il nostro impegno – spiega il Comitato – nasce, innanzitutto, dalla consapevolezza che bisogna stimolare la partecipazione come pratica per fortificare la coscienza civile di un popolo. In particolare, l’acqua è un bene fondamentale, l’accesso all’acqua un diritto e come tale va difeso, contro logiche di mercato e di privatizzazione. E’ nostro dovere fare opera d’informazione e far capire ai cittadini che un servizio privato non si traduce, giocoforza, in un servizio efficiente. L’obiettivo del privato non è tanto far contento il cittadino, quanto fare profitto e, in caso di società quotate in borsa, massimizzare i dividendi degli azionisti. Come? In genere, aumentando le tariffe, riducendo gli investimenti e spingendo i consumi”. Una battaglia per il bene comune che va condotta anche in nome della democrazia, come sostiene ottimamente il Comitato: “Se tutto fosse privatizzato, dai servizi alle risorse, ogni cittadino non avrebbe come interlocutori più le Istituzioni, gli Enti, per la composizione dei quali hanno espresso una volontà di rappresentanza e sui quali democraticamente esercitano un controllo, ma multinazionali che rispondono esclusivamente ad una logica di profitto sulle quali non esercitano alcun controllo. Ci troveremmo dinanzi ad uno stato anti-democratico”. In conclusione il Comitato ritiene “di fondamentale importanza ottenere la massima partecipazione all’imminente consultazione referendaria in quanto bisogna cercare di abrogare l’attuale Decreto che, in parole povere, consente di concedere la gestione dell’acqua pubblica ai privati. Questo comporterebbe un naturale incremento della tariffa per il servizio e ad avere conseguenze nefaste sul problema degli sprechi.  È un po’ come nel caso dell’energia: se io fossi il gestore di un servizio energetico avrei tutto l’interesse che il cittadino-cliente consumi più energia possibile, perché in questo modo avrei il guadagno maggiore. Così avverrebbe con l’acqua, dove si potrebbe creare una vera e propria corsa per incentivarne il consumo e, di conseguenza, lo spreco.”

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