mercoledì 25 maggio 2011

Elezioni a Paterno: alcune brevi note a margine e qualche suggerimento sparso

A seguito del voto amministrativo di Paterno del 15 e 16 Maggio e sulla curiosa situazione che lo ha preceduto – un paese di 3500 anime produce due liste (sic!) di centrosinistra contro una di centrodestra: roba da ridere - su “Il Quotidiano della Basilicata” abbiamo potuto apprezzare l'analisi di Paride Leporace, il Direttore, prima e la replica dell'ex candidato a Sindaco di Paterno, Michele Cimetti, poi. In buona sostanza Leporace premia la caparbietà politica di Michele Grieco, il neosindaco, e configura la sua vittoria come quella di un elettorato ribelle che punisce la Partitocrazia (in primis l'IdV ed“i furbi del PD”) mentre Cimetti avanza la tesi opposta: è proprio grazie al gioco sporco di alcuni politici di IdV e PD, capaci di “distrarre” voti altrimenti destinati naturalmente (sic! Forse si intendeva dire, strutturalmente) alla sua lista, che Grieco ha potuto alla fine spuntarla. Esaminiamo entrambe le posizioni, partendo dalla prima. Perchè, secondo Leporace, l'elettorato punisce la Partitocrazia mandandola all'opposizione? Il fatto è, scrive Leporace, che le scelte politiche di IdV e PD hanno alla fine prodotto il mostro di “una sinistra spaccata a Paterno” e generato nella base ansie“per il voto utile e unito mancato”. E' questo atteggiamento autolesionista ad essere stato punito dagli elettori e dalle elettrici! Del resto, che i due partiti di riferimento del centrosinistra nazionale, regionale, provinciale e locale, IdV e PD appunto, abbiano ovunque il compito - soprattutto in questo preciso momento storico, dominato dal Governo più reazionario che la Storia Repubblicana ricordi - di fare di tutto per evitare di consegnare Comuni, Province, Regioni e Stato alle smanie lassiste, antipopolari, xenofobe, neoautoritarie, antidemocratiche, incostituzionali ed anticostituzionali dell'armata sessista berlusconiana, è qualcosa che non dovrebbe essere messo neppure in discussione. Invece a Paterno è successo l'esatto contrario: l'incapacità di IdV e PD locali a strutturare in cinque anni un percorso che portasse ad una lista unitaria è la maggiore responsabile della frantumazione politica locale ed ha naturalmente alimentato, ora sì che è utile questo avverbio, quell'ansia da sconfitta che solitamente attanaglia la base di centrosinistra quando realizza di essere guidata da dirigenti tafazzi. Come sia stato possibile per IdV e PD aver potuto snobbare una forza elettorale, quella di Michele Grieco, che nel 2006 ha fatto segnare il 27,82% delle preferenze (poi cresciute, nella tornata del 15 e 16 Maggio, fino al 34,8%), senza costruirci attorno un percorso condiviso, addirittura pensando di poter vincere da soli e senza timore di riconsegnare il paese alle destre, ha dell'incredibile. Inutile ruotarci troppo intorno.

Per la tesi di Michele Cimetti, lo si diceva prima, le cose sono andate diversamente: Michele Grieco è Sindaco grazie al contributo complice di una serie di distrattori di voti correntizi ed antagonisti interni al suo Partito ed al PD (e così si scoprì che i Consiglieri regionali andarono alla Guerra l'un l'altro armati): "l'altro consigliere regionale […] ed i suoi collaboratori di Paterno, fra cui un componente del coordinamento provinciale IdV, hanno apertamente appoggiato la lista di Grieco”. Si può controbattere in due modi:

uno, banale, non si capisce perchè in Italia quando si vince vincono tutti (Partiti compresi) mentre quando si perde è sempre colpa di qualcuno che rema contro (in questo caso i franchi tiratori dell'IdV e del PD lucano) e mai delle strutture. Di più, se ciò fosse vero i Partiti coinvolti perderebbero due volte, perchè evidentemente il meccanismo di gestione democratica interna non è centralizzato ma ramificato(per usare un eufemismo). Inoltre, se qualche "Responsabile" avesse davvero votato e fatto votare per Michele Grieco, non si capisce quale sarebbe la colpa di Michele Grieco: se uno accoglie Scilipoti, Mastella o Calearo nel Partito poi non può mica prendersela con il dirimpettaio quando le cose vanno male!

due, pur ammettendo che l'elettorato sia fatto tutto da gonzi e che il 7% in più ottenuto dalla lista Grieco rispetto al 2006 sia integralmente riconducibile alla distrazione operata dall'altro consigliere regionale come si spiega che la lista Cimetti, pur avendo l'appoggio di due autorità politiche regionali (Presidente compreso!) e di una provinciale, sia passato dal 31,31% del 2006 al 31,00% (-0,31%) secco? Evidentemente o la tesi politica avanzata dall'ex candidato sindaco ha qualche falla oppure siamo di fronte ad una crisi d'autorità politica da parte di Autilio, Macchia e De Filippo: se così fosse sarebbe una bella gatta da pelare, qualitativamente superiore ai destini locali. Occhio!

I dati di fatto sono, a nostro avviso, impietosi. Ci rivolgiamo perciò ad IdV e PD: se si sottovaluta una forza (quella di Grieco) in grado di portare nel 2006 oltre settecento voti; se in cinque anni non si lavora per valorizzare questa risorsa per il bene di tutta la base paternese di centrosinistra; se i massimi dirigenti provinciali e regionali producono un'emorragia di consensi in seno alla lista che appoggiano piuttosto che fornire un valore aggiunto, forse qualche errore di pianificazione politica è stato commesso. Sarebbe dignitoso che chi ne abbia facoltà azzeri i vertici locali di IdV e PD, iniziando subito dopo a lavorare per ricucire con l'altra lista di centrosinistra, di modo da arrivare nel 2016 finalmente uniti (tutte/i!) all'appuntamento con il voto. Perchè le destre, e continuiamo a pensare che non sia un concetto troppo complicato da intendere, vanno sempre messe in minoranza, anche quando si nascondono sotto le mentite spoglie di una listarella civica. E' di gran lunga più opportuno isolare quelle, piuttosto che spaccare le famiglie di centrosinistra. 
Francesco Fumarola

Nessun commento:

Posta un commento