domenica 31 ottobre 2010

Comitato "Sor Acqua" contro Acquedotto Lucano: "Avanti con i ricorsi!"

“Prepariamo i ricorsi!”. Questa sera l'Avvocato Enzo Molettieri, che per conto del “Comitato Sor Acqua” sta tutelando gli interessi delle cittadine e dei cittadini di Paterno dalle grinfie di Acquedotto Lucano – una specie di ragioniere pazzo che ha inviato a tutte/i le/i contribuenti del posto bollette stratosferiche calcolate con un metodo presuntivo che non ha né capo né coda – non ci gira troppo intorno e lungo il suo intervento pubblico tenuto nel piccolo centro lucano affila i coltelli. Secondo il legale, che parla ad una sala gremita - poche le/i giovani, evidentemente non bevono - Acquedotto Lucano non sembra particolarmente intenzionato ad accomodarsi ad un civile tavolo di trattativa con la controparte popolare: forse l'esigenza di fare cassa a spese del solito Pantalone, magari anche per garantire una certa continuità nei compensi stratosferici dispensati a Presidente e consociate/i, è più forte dell'esigenza morale a ricercare, sempre e comunque, una soluzione equa e collettivamente sostenibile (che Molettieri individua in una fattura ridotta di due terzi, riportando così le bollette a livelli decisamente più “umani”). A mali estremi, estremi rimedi, dunque: se non ti accomodi andiamo in Tribunale! Il succo della questione sta tutto qui. E, se così fosse, c'è poco da stare sereni per Acquedotto Lucano, visto che talune pronunce della Cassazione, relativamente a casi analoghi, si sono poi tradotte in sentenze ordinarie favorevoli alle/i cittadine/i (per la cronaca, e sempre secondo Molettieri, vincendo i ricorsi si otterrebbe un abbattimento quasi totale delle bollette dal 2003 ad oggi, rimanendo in piedi il pagamento del solo canone, pari a 18 euro per annualità, a fronte di rimborsi per centinaia di euro a favore di ciascun/a contribuente). Il Comitato, forte delle sue ragioni, è perciò pronto ad alzare il livello di scontro democratico e si riserva fortissime azioni legali se Acquedotto Lucano perdurasse nelle sue sciocche ed illegittime pretese che, detto per inciso, hanno il sapore dello sberleffo: ma dove mai si è visto fare un conto presuntivo che viene preso a parametro per un calcolo spalmato sull'intero anno e da cui si pretende di risalire fino al 2003, chiedendo poi a disoccupati, pensionati e sottoccupati il pagamento della differenza? Intanto la Giunta Regionale - il cui Presidente, siamo al De Filippo II della Plutocrazia ENI-TOTAL-SHELL, alla vigilia delle passate Elezioni è giunto fin qui per rastrellare voti - non sembra molto interessata alla vicenda che comunque vede protagonista un suo braccio operativo di settore – l'ATO, con i suoi solerti (?) Sindaci – responsabile dell'approvazione della disciplina del diabolico “calcolo presuntivo”. E se proprio vogliamo dirla tutta, anche questo traspare forte dalle critiche pubbliche delle donne e degli uomini di Paterno, da parte della Politica che conta, quella sempre pronta ai sorrisi e alle pacche sulle spalle, non c'è nemmeno molto interesse a considerare Paterno come Città Macrofornitrice di Acqua. Si arriva così al paradosso che per ogni pozzo di petrolio scavato (che inquina e ci porta in dono tumori, lutti ed emigrazione: ma il lavoro dov'è?) i paesi appecorati come Viggiano incamerano “royalties”, mentre per ogni sorgente di acqua (che pare porti la vita) si ottengono solo bollette salate e porte sbattute in faccia. La lotta democratica continua, perchè se il torto non viene riconosciuto da Acquedotto Lucano attraverso un celere ravvedimento è giusto si vada fino in fondo. Il Comitato ne è certo. Ne vedremo delle belle.

Francesco Fumarola

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