PATERNO – Il Comitato civico “Sor’Aqua”, nato spontaneamente per rivendicare con forza e tenacia una gestione dell’acqua meno iniqua, maggiormente rispondente alle necessità dei cittadini ed improntata alla difesa della ripubblicizzazione del servizio, continua nella propria lotta che vede impegnati tante donne e tanti uomini paternesi impegnati in difesa dei diritti della piccola comunità valligiana. Un Comitato vivo, propositivo, audace che, lontano da qualsivoglia logica populistica e demagogica, persegue, con operosità, la strada costruttiva del confronto e del dialogo. La filosofia del costruire e non del demolire, insomma, da mettere in pratica attraverso la priorità dei fatti sulle parole, delle proposte sui qualunquistici ostracismi. In questo senso “Sor’Aqua” si qualifica come un esempio eccelso di cittadinanza attiva, di partecipazione comunitaria che, sempre più spesso, si sostituisce al potere contrattuale delle istituzioni che operano sul territorio a livello locale. Ultimo risultato strappato dal Comitato un incontro proficuo che ha visto vari esponenti del direttivo di “Sor Aqua” impegnati a porre le proprie istanze all’attenzione del Governatore della Basilicata, Vito De Filippo, del Presidente dell’Aato di Basilicata, Angelo Nardozza, e del Presidente di Acquedotto lucano, Egidio Nicola Mitidieri. Il Direttivo di “Sor’Aqua” si dice, innanzitutto, “molto grato al Presidente della Giunta regionale di Basilicata, Vito De Filippo, per aver mantenuto fede alla promessa fatta, palesando, in tal modo, grande sensibilità istituzionale e vicinanza morale”. Il direttivo, intervenuto in rappresentanza e per conto del Comitato, ha chiesto: un impegno concreto in favore della ripubblicizzazione del servizio idrico; un trattamento particolare, in termini di agevolazioni e modulazioni tariffarie, per i Comuni “Macrofornitori”; l’aumento irreversibile delle Royalties, percepite come ristoro per la compensazione ambientale, nella misura di 8 centesimi di euro per metro cubo; l’individuazione di una strategia e di un programma che consente di investire sulla risorsa idrica qualificandola come attrattore turistico, finanziando un percorso delle acque. Altre richieste sono state rivolte e prospettate al Presidente di Acquedotto lucano ed in particolar modo: la rimozione dei porta misuratori, così per come installati in alcune zone del paese, in quanto scarsamente rispondenti al decoro ed al gusto estetico; rivedere le bollette, recapitate ultimamente alle famiglie paternesi, giudicate inique, in quanto figlie di un intollerabile ed illegittimo sistema di addebito basato su un “sempre presunto” e non sull’effettivo riscontro effettuato tramite contatori che, materialmente, ancora non si è provveduto ad installare; la gratuità dell’erogazione della risorsa idrica per gli edifici pubblici e sociali; la rimozione dei misuratori dai fontanili pubblici, munendo quest’ultimi di semplici riduttori di portata; lo spostamento della sede di Acquedotto lucano a Paterno in quanto maggiore Comune “Macrofornitore”. In sede di incontro, poi, si è prospettata anche l’ipotesi di una apposita Legge regionale di iniziativa popolare e dei Consigli comunali circa la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque, nonché disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Basilicata.
Fonte: La Nuova del Sud - Marzo 2010
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