In uno studio redatto da alcuni medici dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Istituto Tumori di Milano, si afferma che in Basilicata l’incidenza delle malattie tumorali cresce come in nessun’altra parte d’Italia. Il tutto viene descritto in uno studio dal titolo “Current cancer profiles of the italian regions”. Intervistata dalla Gazzetta del Mezzogiorno, la dott.ssa Gabriella Cauzillo, dirigente dell’Ufficio regionale della Basilicata per le Politiche della prevenzione sanità pubblica, ha affermato: “L’incidenza dei tumori maligni in Basilicata è in aumento e lo confermo. Inoltre, la velocità di aumento dell’incidenza da noi è superiore.”
Il 28 ottobre, nel corso di una seduta del Consiglio Provinciale di Potenza, dedicata all’inquinamento delle falde acquifere e alla questione della gestione dei rifiuti, il dr. Giuseppe Morero ha affermato che il tasso di diffusione dei tumori nel Vulture sembra troppo alto. Nel corso del suo intervento, il dott. Morero ha sottolineato che l’incidenza delle malattie tumorali, nelle zone attorno all’inceneritore Fenice, dovrebbe almeno far riflettere.
Ma forse non è solo la riflessione ad essere mancata in questi anni. La Basilicata da mesi vive un’emergenza rifiuti che richiama alla memoria l’emergenza della confinante Campania. La piccola Basilicata avrebbe potuto essere il fiore all’occhiello dell’Italia in materia di riciclaggio dei rifiuti, ed invece solo l’8% della monnezza viene riciclato. Il 73% dei rifiuti lucani finisce in discarica e la restante parte viene incenerita. Da mesi assistiamo ad un Tour della monnezza con discariche al collasso, costi di raccolta che lievitano, strani incedi segnalati in alcune discariche. Discariche che, nella maggior parte dei casi, sono di vecchia concezione, cioè scarsamente impermeabilizzate sul fondo, senza un sistema di collettamento e recupero energetico biogas e prive di gran parte degli accorgimenti che impediscono la contaminazione con le matrici ambientali a contatto. Ci siamo più volte interrogati su questa “emergenza”, chiedendoci se essa sia solo figlia dell’incapacità di gestire un territorio, oppure voluta, indotta. Di certo è un’ “emergenza” sulla quale volteggiano già troppi avvoltoi; alcuni di questi sono già pronti a proporre l’apertura di nuovi inceneritori. Le cosche della partitocrazia lucana, più che occuparsi di realizzare un ciclo virtuoso nella raccolta dei rifiuti, si sono concentrate sulla creazione di società partecipate che hanno moltiplicato i costi di raccolta.
fonte: http://www.almcalabria.org/2009/11/21/la-basilicata-avvelenata-dalla-malapolitica/
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